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  • Immagine del redattorepier paolo caserta

Dietro le quinte della pandemia l'amputazione della democrazia parlamentare procede a passi spediti

Al netto di qualsiasi valutazione sulla decisione di prolungare lo stato di emergenza, il governo attuale, di straordinaria mediocrità nella compenetrazione tra il ceto dirigente cinque stelle e quello del PD, ha ancora molto da guadagnare dallo stato di emergenza. La pandemia e il decretismo a mezzo busto hanno promosso improvvisamente Conte al rango di statista, il governo grullino-pidiota (non lo chiamo così per mio disprezzo, ma al contrario perché ho altissimo rispetto per oltre dieci anni di insulti reciproci!) all'ombra dell'emergenza sta marciando con egregia sintonia per perpetuare lo status quo e tagliare democrazia. Un governo prima bagnato nell'acqua santa dell'antisalvinismo, poi reso ingiudicabile dalla pandemia, sta lavorando per amputare la democrazia liberale con efficacia molto maggiore di tutti i mojito di Salvini. Protetto allo stesso tempo dall'antisalvinismo, dall'emergenza pandemica e dalla propria inscalfibile mediocrità, esegue il compito assegnato dalle oligarchie economiche e finanziarie che vogliono meno Politica, meno parlamento, meno intralci per applicare il loro dettato.



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