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  • Immagine del redattorepier paolo caserta

Italioti sono sempre gli altri, ovvero: come siamo arrivati a tanto (piccola raccolta di pensieri)


15 ottobre 2017

Italioti sono sempre gli altri!

Conosco un tizio che è stato prima berlusconiano, e ha votato per certo Berlusconi non meno di due volte, per poi, durante la parabola finale del tardo-berlusconismo, nascondersi nell’anti-berlusconismo di riciclo dell’ultima ora, brandendo senza vergogna slogan tipo “Non è il mio presidente”; per andare infine a parare, con una certa coerenza del resto, al grillismo più convinto. Dopo aver fatto, dunque, discreti danni in Italia se ne va in Spagna, per la precisione in Catalogna (già, infatti la Catalogna è Spagna). Qui, non avendo mai smesso di ripetere quanto l’Italia fa schifo, quanto gli italiani siano italioti (tutti tranne lui) e quanto non tornerà mai e poi mai in Italia, lo ritrovo a sposare la causa indipendentista catalana, ma soprattutto lo fa in modo del tutto acritico, senza avere minimamente la contezza della complessità della contesa e dell’articolazione delle posizioni in campo raccontando la contesa ispano-catalano come epopea del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Morale? Semplice: se uno ha vissuto trenta e più anni in Italia senza aver mai capito un cazzo dell’Italia, non si vede per quale ragione dopo qualche anno in Spagna dovrebbe capire qualcosa della Spagna. Un idiota rimane un idiota a tutte le latitudini.


25 settembre 2016

Avranno ragione loro

Avranno ragione loro a dire che la colpa è tutta e sola e sempre della politica e dei politici; a dire che in Italia le cose vanno sempre così e cosà e loro sanno benissimo quello che dicono

e, si intende, fosse per loro, fossero tutti come loro, tutto andrebbe ben diversamente. Avranno ragione loro, che sono allo stesso tempo grandi accusatori e completamente autoindiulgenti. A me, invece, spaventano più di tutto proprio loro, che senza avere alcuna nozione della complessità di questo Paese pensano di aver capito esattamente come va questo Paese e come va pure il mondo; loro, che sanno sempre esattamente da che parte stanno colpevoli e responsabili, che distribuiscono ragioni e torti con la sola misura del loro personale risentimento; loro, che se parlano con te da un minuto hanno già deciso da che parte metterti anche se non sanno assolutamente niente di te; loro, che i ladri e i corrotti e gli “italioti” sono sempre e solo gli altri e proprio mentre te lo dicono con incontrovertibile sicurezza hanno la macchina parcheggiata in terza fila o si guadano bene dal farti lo scontrino.


31 marzo 2009 Cronache dalla società post-democratica  italiana : berlusconiani della primissima ora e antiberlusconiani dell'ultima A pensarci bene,  c’è una sola cosa che trovo più esemplificativa del clima culturale che si è  instaurato nel Paese, rispetto ai berlusconiani della primissima ora: gli antiberlusconiani dell’ultima. Osservando  con attenzione, si potranno vedere questi strani ibridi politico-civili fuoriuscire dalle fila di quegli indecisi quasi-perenni e per nulla lungimiranti che nel 1994 dicevano: “Ma perché non dovremmo lasciar provare anche lui?” e che  ora invece dicono: “Non è il mio presidente!”. Questi campioni del qualunquismo hanno contribuito in modo decisivo a spostare per tre volte il consenso a favore di questo signore e soltanto ora, che il peggio si è palesato con le sue sembianze più ciniche, striscianti e spudoratamente illiberali, li vediamo dichiarare la loro sicura estraneità al fenomeno. Apoteosi del qualunquismo, vera e radicale vittoria del berlusconismo!

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