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  • Immagine del redattorepier paolo caserta

Sul politicamente corretto


1. Il Novecento ha visto svilupparsi i due grandi filoni del femminismo socialista e del femminismo liberale. Molto dello pseudo-femminismo oggi in voga è invece un femminismo neoliberale - del quale è perfetta espressione la sinistra asteriscata impegnatissima a cambiare le vocali e nient'altro - che va combattuto con forza.


2. Nell’era del tecno-populismo la goverance neoliberista prevede come sole polarità la destra economica e la destra ultranazionalista (“populista” e “sovranista”). Nel pacchetto ci sono la liquidazione della questione sociale (surrogata dai diritti civili) e della sinistra (il cui campo e i cui temi sono stati occupati in modo permanente dall’antipolitica), la piena subordinazione della politica alla tecno-finanza, la marginalizzazione del parlamento. Il fatto più notevole è ovviamente che questo sia accaduto con la straordinaria collaborazione del “popolo della sinistra”. In questo quadro, infatti, i partiti cosiddetti di centro-sinistra, in realtà partiti di sistema organici agli interessi e all’ideologia della destra economica, hanno svolto e continuando a svolgere un ruolo fondamentale, sostanzialmente portando al centro, se non a destra (Renzi), il voto di sinistra, scassando quello che ancora restava dei partiti di centro-sinistra, annacquandone il potenziale riformistico, tagliando definitivamente il legame con i corpi sociali intermedi, portando avanti sotto le insegne della sinistra interessi padronali, sedendosi, in una parola, e lavorando alacremente dall’altra parte dello scontro di classe. Cosa ha fatto in tutto questo il cosiddetto "popolo di sinistra"? Incredibilmente, ha continuato a dare il proprio assenso incondizionato al blocco politico sempre più chiaramente terminale dei grandi potentati economici, non chiedendo nemmeno nulla in cambio, se non accontentandosi e anzi trovando consone l’ideologia e le strutture discorsive del politicamente corretto, benissimo anche la macelleria sociale purché gli asterischi siano messi al posto giusto. Fregat* tutt* con le proprie mani! Non mi riferisco al fatto che nel contingente Biden sia pur sempre opzione preferibile a Trump, ma al fatto che a questa preferenza obtorto collo, ovviamente replicabile nello scenario italiano, non corrisponda la messa in moto di alcuna autonoma strategia politica. è nata così la sinistra asteriscata, solerte nel cambiare le vocali ma incapace di incidere sulla realtà, molto ben educata e posata, che si è fatta rubare gli abiti, si è fatta sottrarre la questione sociale e non ha proprio di meglio da fare che spostare ogni volta il proprio assenso passivo sulla proposta “utile” che appare in grado di scongiurare l’ascesa al potere del “sovranista” o il “fascista” di turno.


3. la diffusa sensibilità a favore delle donne, nel momento in cui viene rifusa nelle strutture discorsive tipiche del politicamente corretto, non corrisponde più ad alcuna lotta di emancipazione. Esattamente al contrario, essa viene messa al servizio di un intenso ed efficace sforzo di conservazione.


Ho affrontato gli stessi temi in forma più estesa nel lungo articolo Dal patriarcato alla guerra tra sessi pubblicato da L'Interferenza.


(2 marzo 2021)

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